1 June 2011, L'Alternative Information Center (AIC) http://www.alternativenews.org (Israel)
Emma Mancini
Domenica 29 maggio, 1500 coloni hanno fatto irruzione illegalmente nella Tomba di Giuseppe, a Nablus. Molti di loro hanno gridato slogan razzisti mentre gli altri prendevano d’assalto le case vicine al sito. Gli attacchi sono aumentati considerevolmente negli ultimi mesi. L’esercito israeliano non interviene, coprendo le violenze.
Domenica notte, circa 1500 coloni sono entrati illegalmente nell’area delle Tombe di Joseph, vicino Nablus, protetti da cinquanta jeep dell’esercito israeliano. La Tomba di Giuseppe è luogo sacro per le tre religioni, musulmana, cristiana ed ebraica, e si trova all’interno dell’Area A, dove il controllo civile e militare è esclusivamente esercitato dall’Autorità Palestinese. Secondo quanto previsto dagli accordi di Oslo tra autorità palestinesi e israeliane, i credenti ebrei sono autorizzate a visitare il sito solo previo coordinamento tra esercito israeliano e AP. Negli ultimi anni, però, i coloni israeliani sono entrati illegalmente, senza alcun permesso da parte palestinese. I coloni dovrebbero usufruire del sito solo per pregare, ma molto spesso ne approfittano per attaccare le case e aggredire i residenti palestinesi che vivono nell’area. L’esercito israeliano, che domenica ha fornito ai coloni 1500 permessi di ingresso, protegge gli aggressori. Un altro chiaro esempio della stretta collaborazione tra soldati e coloni.
È successo anche domenica notte, quando i 1500 ebrei sono arrivati a Nablus senza averne fatto richiesta alle autorità palestinesi. Da parte dell’esercito israeliano non c’è stato alcuni coordinamento con le forze di sicurezza palestinesi: i soldati si sono limitati ad informare che un’unità militare sarebbe entrata nell’area.
Durante la notte, circa 50 “fedeli” hanno occupato il tetto della Tomba di Giuseppe gridando slogan razzisti contro gli arabi. Nello stesso momento, altri 200 entravano nella città di Nablus e attaccavano numerose abitazioni palestinesi, vicino al sito sacro. L’esercito israeliano ha impedito ai residenti di lasciare le loro case per mettersi in salvo. Poche ore prima, inoltre, le forze di sicurezza d’Israele avevano chiuso tutti i checkpoint nel distretto di Nablus per bloccare ogni via di fuga ai palestinesi che sarebbero stati aggrediti qualche ora dopo: altro esempio di complicità con le violenze dei coloni.
Simili aggressioni intorno all’area della Tomba di Giuseppe sono sempre più frequenti. I coloni israeliani raggiungono il sito senza permesso solo per attaccare i residenti palestinesi e le loro abitazioni. Uno degli obiettivi preferiti è Ma’zoz Masri, la scuola secondaria per ragazze. I coloni entrano spesso all’interno dell’istituto nel cuore della notte, distruggendo i tubi dell’acqua, i computer e gli alberi nel cortile.
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